normative funerarie

ESTUMULAZIONE

Consiste nell’operazione inversa la tumulazione, ovvero: togliere una bara da un loculo, o sarcofago od altra struttura in muratura.

Bene, la legge italiana dice che trascorsi almeno 20 anni dalla data della tumulazione si può procedere all’Estumulazione della bara per la riduzione del corpo  nel periodo freddo, ottobre-aprile, la recente legge regionale ha esteso a tutto l’anno il periodo (cosa poco piacevole, che poi dirò)

A differenza delle esumazioni ordinarie, dove l’ufficio preposto, tutti gli anni le organizza ed attua, le estumulazioni sono rare e richieste dai privati per creare il posto ad un’altra bara o portarla in altro sito chiamata Traslazione.

Questa pratica ( la estumulazione riduttiva) sta aumentando di numero, anche perché, visto che un loculo costa, per una concessione di 50 anni, poco più di 3.000,00 € quando con una “riduzione” i costi sono di gran lunga inferiori, anche in caso di cremazione del corpo perché indecomposto la spesa è circa la metà.

Torniamo a noi, ottenuta l’autorizzazione dall’ufficio, viene tolta dalla ditta incaricata privata le lapide e la ditta appaltatrice apre il loculo, estrae la bara e la apre, taglia la lamiera di zinco, toglie lo scheletro o il corpo e  lo mette nel giusto contenitore.

Detto così è stupidamente facile, proseguiamo per passaggi.

Il primo problema sorge dall’ambiente. Ambiente? Maaa! Non è un loculo? Certo! Ma una grossa differenza la fanno l’età, l’altezza da terra, la permanenza ed in fine il periodo di sepoltura, in quel loculo.

Nel 1976 (se ricordo bene), sono cambiate alcune modalità nella costruzione del cofano, dagli spessori del legno, le vernici ed in special modo lo spessore della zincatura che ha fatto una grossa differenza.

Infatti, sono indispensabili almeno due cose per la decomposizione della salma, l’umidità e l’aria, quindi, più tempo impiega la zincatura a perforarsi e più lungo sarà il tempo necessario al procedimento.  Perciò, se la sepoltura è stata fatta da quel periodo indietro e quindi, sono passati almeno 40 anni, il loculo è abbastanza vecchio e quindi umido e la fila bassa ci sono buone possibilità che l’estumulazione riduttiva abbia buon esito, diversamente c’è la mancata mineralizzazione, ne abbiamo parlato nell’esumazione a terra, solo che nel loculo, la situazione è decisamente meno “salutare”, se il tempo è stato abbastanza lungo, lo zinco si è perforato ed all’interno del cofano non ci sono più liquidi, e la salma è mummificata, si mette nel sacco e nel cartone e si va ad inumazione o cremazione ma se il tempo è stato troppo breve e ci sono ancora i liquidi… da svenire!

Una cosa molto importante, l’estumulazione è consentita, ma se la salma non rimane o torna in quel sito si perde il diritto alla concessione, salvo alcuni casi ma sarebbe troppo complicato entrare nello specifico.

Fenati Giorgio

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autofunebri

L’autofunebre o carro da morto, è un articolo che è mal visto dalla gente, se è carico poi…, fanno gli scongiuri toccando ferro.

Il carro da morto si chiamava così perché? I primi erano veri e propri carri di legno trainati dai cavalli, per chi poteva permetterselo, altrimenti veniva usato un biroccio con un somaro o a spalla. Con l’evolversi della tecnologia della meccanica, qualcuno ha pensato di utilizzare gli autocarri o vetture adatte allo scopo e quindi poi adattate all’uso. Oggi le autofunebri lo sono solo per il nome, nell’aspetto ormai hanno poco di quel lugubre che li faceva distinguere da lontano.

Intanto, le case costruttrici non producono autofunebri, non gli interessa, sono le carrozzerie specializzate e convenzionate  a trasformare le auto nel modello voluto dall’acquirente, oggi esistono autofunebri Mercedes, Volvo, Peugeot, Jaguar ecc. Il costo è molto elevato, pensate che serve l’auto, (la più comune è la Mercedes classe E 250) poi va trasformata, perciò il costo minimo va da 100.000,00 € fino oltre le 200.000,00 € più I.V.A. che per le aziende di Pompe funebri è un costo solo detraibile e non finanziabile, infatti, quasi nessuno acquista ma utilizza il Lising.

Esistono tre dimensioni del mezzo in questione: il compatto, misura circa 5 metri ed ha la cabina 2 posti, il normale che misura un po’ meno di 6 metri, ha la cabina 2 posti e spazio dietro i sedili per dell’attrezzatura, ed il Limusine, sette metri ed oltre, la cabina è 5 comodi posti, in città, quest’ultimo è comodo per il trasporto del prete e dei 4 portantini addetti alla movimentazione della bara.

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TUMULAZIONE

TUMULAZIONE
Per tumulazione si intende la sepoltura di una bara in una struttura che sia in muratura, siano loculi comunali, tombe, sepolcri, cappelle, edicole e quant’altri nomi sinonimi, perché, alla fine, vuol dire che sono loculi in muratura.
La bara per la tumulazione ha dei requisiti di legge diversi dalla bara per la cremazione o la inumazione, intanto, all’interno va la vasca in zinco che va saldata a caldo (stagnata) o a freddo (bicomponente siliconico), poi, il legno deve avere uno spessore minimo di 25 mm, perciò, se il cofano (altro nome della bara) è completamente liscio, senza nemmeno una righina di incisione, può essere di spessore 25 mm, diversamente, lo spessore delle tavole deve aumentare per mantenere lo spessore richiesto nel punto più sottile.
Le tavole devono essere di legno massello, intere nel verso della lunghezza, il fondo non può essere composto da più di 5 assi e le congiunzioni vanno eseguite con collante adeguato allo sforzo previsto. L e pareti, il fondo ed il coperchio vanno uniti tra loro con chiodi a vite e viti ad una distanza tra loro di non meno di 20 cm.
Considerando le pressioni che si creano all’interno, è necessario istallare una valvola con i requisiti idonei per evitare lo scoppio della vasca ed allo stesso tempo filtrare gli odori in uscita (tutto questo è regolamentato ed autorizzato dal ministero della sanità).
Sul coperchio della bara va posto il marchio del produttore, una targa, normalmente in alluminio con incisi i dati del defunto e stampati i dati dell’impresa funebre che svolge il servizio
Una volta inserita la bara nel tumulo va chiusa ermeticamente con muro, lastre cementizie ed altri metodi autorizzati dalla Ausl di competenza.

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INUMAZIONE

INUMAZIONE
L’inumazione, come ho detto nell’articolo relativo allo sprofondamento delle tombe causa piogge, è la sepoltura in terra.
Intanto, la inumazione è gratuita, ovvero, non si paga l’affitto del terreno ove si viene sepolti e si paga solo la mano d’opera agli operai della ditta appaltatrice per il lavoro svolto che consiste nello scavo della fossa, collocazione della bara e conseguente riempimento con la creazione del tumulo, ad oggi, al Alfonsine il costo è di € 275,70.
La legga Italiana dice che le persone che hanno diritto alla sepoltura in terra, sono i residenti o i deceduti nel comune. E’ poi possibile regolamentare gli accessi in modo diverso e la nostra amministrazione così ha fatto, del resto il nostro è un comune di confine e molto decentrato, di conseguenza, nel secolo scorso, i residenti di Rossetta ed Anita venivano nel nostro cimitero che era il più vicino, perciò, la scelta è stata di mantenere questo status per l’avvicinamento dei parenti.
La bara per l’inumazione deve essere di legno “dolce” ovvero: abete, noce, samba, frachè ecc. onde agevolare il rapido degrado del legno, lo spessore delle tavole minimo è di 2 cm ma nessuno impedisce che sia superiore, all’interno è bene posizionare un accessorio “assorbente” ed il “barriera” che sostituisce la zincatura, non è obbligatorio ma è bene utilizzarli ondi evitare odori e problemi igenico-sanitari specialmente in caso di funerale nel periodo estivo e con un tempo relativamente lungo.
Negli ultimi anni, onde contenere i costi, parecchie ditte di onoranze funebri utilizzano bare provenienti dall’est Europa o addirittura, introdotte abusivamente, dalla Cina, il problema è che non rispettano gli standard produttivi, oltre che negli spessori del legno, il che crea problemi di “tenuta” specialmente in caso di salma di peso consistente, anche i collanti sono di scarsa qualità con il rischio di distacco dei componenti il cofano (cosa del resto già accaduta), non entriamo nei particolari per non impressionare le persone sensibili.
Questo problema è nato quando nel 2005 la nostra regione ha emanato il nuovo regolamento di polizia mortuaria dando alle imprese il controllo di se stesse…!

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DECESSO IN ABITAZIONE

DECESSO IN ABITAZIONE
Spesso capita che una persona che è degente nella propria abitazione spiri in presenza o meno di assistenza, cosa si deve fare; chiamare il proprio medico di base negli orari di servizio, oppure la guardia medica che risponde al numero 800 244 244, in questo caso il personale chiederà i dati della persona deceduta ed invierà il medico che dovrà constatare l’avvenuto decesso.
Intanto, chiamate l’impresa funebre per gli accordi.
Cosa molto importante, con la legge regionale 19 del 2004 si è di molto semplificato il trasferimento delle salme ( salma è la persona appena deceduta, alla visita del medico necroscopo che ne accerta la morte prende il nome di cadavere), perciò, il medico rilascerà un’autorizzazione al trasferimento della salma alla camera mortuaria.
Non è obbligatorio ma consigliato, dipende anche dall’abitazione, ma questo verrà concordato dalla famiglia con l’impresario che conosce le normative igienico-sanitarie.
In caso di degenza in abitazione, è un bene che abbiate a disposizione la cartella clinica del paziente, nel caso sia necessario un ricovero urgente in ospedale, o, in caso di decesso, verrà semplificato l’intervento medico che dovrà compilare la certificazione, diversamente, in alcuni casi, si rischia l’autopsia.
Ultimamente, c’è stato un proliferare di Casa Famiglia per anziani, (visto l’aumentare degli anziani a fronte di non incremento di posti nelle Case Protette); dove non è previsto il medico, gli ospiti rimangono al medico di base ed i decessi vengono equiparati alle abitazioni private.
FENATI GIORGIO

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URNE

Urne
Visto che nei numeri precedenti abbiamo parlato di cremazione, mi sembra logico parlare di urne.
Le urne sono fatte dei materiali più disparati, legno, acciaio, alluminio, bronzo, porcellana ecc., l’importante è che siano infrangibili, o, nel caso non lo siano, devono avere al loro interno un contenitore infrangibile e che duri nel tempo. Riguardo le dimensioni ed i formati c’è una scelta molto vasta ma qui abbiamo altri vincoli, ovvero è consigliato che l’urna abbia una capienza di almeno 4,5/5 litri per evitare la sostituzione della stessa… Cosa significa: se la capienza dell’urna non è sufficiente, viene sostituita con una idonea da parte degli operatori del crematorio. Poi, le urne sono studiate anche per l’uso di destinazione, se le ceneri vanno disperse, nessuno spende cento e più euro per un urna che ha un uso molto limitato nel tempo ma prende quella fornita dal crematorio (valore 10 euro nera, brutta ma fa il suo lavoro), se vanno tumulate o inumate, di solito, visto che rimane nel tempo, c’è la tendenza a prendere qualcosa di più significativo, se va affidata, invece, visto che va conservata in casa, la tendenza è diversa, materiali e forme più ricercate fino ad urne artistiche in bronzo, in legno con radiche o dipinti o di altri materiali comunque che diano un’immagine di rispetto e culto verso le ceneri del caro defunto. Siamo arrivati anche ad avere un’Urna Quadro, è spessa una decina di centimetri per contenere l’urna vera e propria di acciaio , la parte esterna è in legno pregiato e va appesa al muro come un normale quadro, nel frontale è possibile mettere un’immagine a scelta, anche la foto del defunto.
A prescindere dal tipo di urna che viene fornita, i nostri cari operatori del crematorio, applicano due vistose strisce adesive di colore grigio con i numeri del verbale di cremazione ed anti manomissione FREGANDOSENE DELL’ESTETICA, perciò, se non volete questo, vi consiglio di utilizzare urne con il doppio contenitore in modo che sigillando quello interno, quello esterno più pregiato rimane com’è.
Fenati Giorgio

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SPROFONDAMENTO DELLE TOMBE A TERRA

Sprofondamento delle tombe a terra.
In questo numero voglio parlare di ciò che è accaduto nei campi di inumazione nei cimiteri del nostro territorio, ovvero le sepolture a terra, perchè Alfonsine non ha avuto l’esclusiva ma è accaduto in tutta la provincia ed oltre.
Con le piogge eccessive del mese scorso (febbraio), nel nostro cimitero c’è stato il naturale sprofondamento di molte tombe e tumuli ma in un quantitativo mai visto.
Questo accadere ha creato allarme nelle persone che hanno i loro cari sepolti in terra, condivisibile, per chi non ha la conoscenza degli avvenimenti.
Viglio cercare di fare chiarezza sul perché accade.
Per seppellire una bara, intanto, occorre fare una fossa lunga 220 centimetri, larga almeno 80 con una profondità di circa 150 centimetri, una volta calata la bara, si prosegue con il riempimento della fossa con i badili fino alla copertura della bara stessa, poi con lo scavatore fino a creare un tumulo di circa 180 centimetri di lunghezza, 50/60 cm di larghezza ed alto 40/50 cm con lo scopo di evidenziare la fossa e dare la possibilità alla ditta che monterà poi la tomba di capire se c’è stato o meno l’assestamento e conseguente stagnazione del terreno attorno la bara.
Una volta che il terreno si è assestato si prosegue al montaggio della tomba che è, nel nostro cimitero cm 180×60, le sponde h 10/20 e la lapide non può essere più alta di 80 cm dal piano del terreno.
La salma rimane lì sepolta 15 anni circa, fino l’esumazione, nel frattempo, la manutenzione è a totale carico dei parenti del caro lì sepolto.
Cosa è accaduto quindi il mese scorso, con le piogge così abbondanti, il terreno si è imbevuto di acqua e si è appesantito ed in parte liquefatto (se mettete del terreno in una bacinella mescolandola con dell’acqua e aggiungendone in continuazione, ad un certo punto la terra diventa liquida) di conseguenza, le fosse recenti non ancora stagnate si sono assestate, le fosse con la tomba montata possono aver subito 2 cose: la tomba è stata montata prima dell’assestamento del terreno o (non so come dire questa cosa delicatamente,) c’è stato il capovolgimento del coperchio. Cosa significa, il coperchio della bara è a piramide scapezzata, il peso del terreno inzuppato di acqua diventa talmente pesante che il coperchio non regge alla pressione e capovolge la piramide verso il basso creando un avvallamento che può contenere fino a 8/10 carriole di terreno. Quasi sempre i travi che reggono la tomba sprofondano anch’essi nel terreno e il manufatto finisce nella fossa. So che è una brutta da vedere ma è la cruda realtà. In tutto questo c’è una cosa positiva, in questo modo i resti della salma risulteranno mineralizzati e si potrà procedere con l’esumazione senza dover ricorrere poi al trasferimento dei resti in altro campo o alla cremazione. In fine, il ripristino del tumulo sprofondato ove non vi sia tomba è a carico del comune o chi per esso, dove invece vi è posizionato il copritomba, come dicevo poc’anzi è interamente a carico dei parenti.
Fenati Giorgio

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ESUMAZIONE

L’esumazione è l’esatto opposto dell’inumazione, ovvero, l’inumazione è l’atto della sepoltura della bara contenente il corpo del defunto in terra, l’esumazione è l’atto di raccoglie i resti (le ossa) e collocarli in altro sito.
Chiarito di cosa parliamo entriamo nei particolari.
Intanto la legge, al riguardo dà come periodo di permanenza nel sito 10 anni, con la possibilità di allungare od accorciare il tempo in base a vari principi, tipo: acidità e conformazione del terreno, falda acquifera ecc. richiesti dal comune al ministero della sanità che delega la Ausl di competenza per le valutazioni e se del caso autorizza.
Nel nostro comune la permanenza è di 15 anni con scadenza al 28 febbraio, se il decesso è avvenuti il 1° marzo si va all’anno dopo.
Ogni anno, l’ufficio preposto, per conto del sindaco pubblica nelle bacheche e nel sito del comune i nominativi ed i numeri dei relativi cippi con le scadenze e le modalità per poi eseguire le operazioni che di solito avvengono in marzo.
Il procedimento è il seguente; fatte le pratiche burocratiche e scelta la ditta privata che assiste i parenti, visto il calendario preposto dall’ufficio si procede con l’asporto delle tombe.
La ditta appaltatrice, coadiuvata dal custode del cimitero, scava i tumuli, raccoglie i resti e li posiziona nelle cassettine, (fornite dalle ditte private) di dimensione adeguata alla destinazione finale.
Una volta che il parente ha pagato il dovuto al comune si procede alla sepoltura della cassettina o, in caso di cremazione del resto, dell’urna.
Nel caso che la salma non sia mineralizzata (riducibile) esistono 2 possibilità: la cremazione o la re-inumazione nel campo indecomposti ove la permanenza è di 5 anni, vi è l’obbligo di posizionare la tomba già esistete sul tumolo precedente sull’attuale o di perimetrare il tumulo stesso con un altro contorno.
Passati i 5 anni si procede come sopra.

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CREMAZIONE

CREMAZIONE
Penso che sia l’argomento più interessante ed atteso di questo programma di informazione ed anche il più complicato.
Intanto, per avere l’autorizzazione alla cremazione occorre compilare, alla presenza dell’impresario funebre che sostituisce l’impiegata dell’anagrafe, l’atto notorio che va firmato: dal coniuge, anche se separato, (se divorziato no!), in alternativa da TUTTI i parenti più prossimi, ovvero, ci sono 4 figli?, firmano tutti, uno è all’estero?, si trova il modo, internet aiuta molto ma non è semplicissimo, non ci sono figli ma fratelli?, firmano tutti, ci sono 6 nipoti? Devono firmare tutti!!! Se la persona deceduta è celibe o nubile ed ha i genitori firmano loro.
Poi, non basta la firma, occorre anche la fotocopia del documento di riconoscimento in CORSO DI VALIDITA’ di tutti i firmatari che non è la licenza di pesca o il libretto della pensione ma la carta di identità, a volte va bene anche il passaporto o la patente, dipende dallo stato di usura che si trovano, deve essere ben visibile la firma.
Ci sono altri due metodi, uno è l’iscrizione alla SO.CREM di Bologna, in sintesi, fa da notaio, con un costo molto ridotto, € 60,50 all’iscrizione ed un canone annuo di € 15,50. Se hai meno di 40 anni non paghi il canone annuo fino a quell’età poi si paga. Si fa un testamento olografo su un modulo predisposto, loro lo pubblicano, al momento del bisogno, basta chiamarli che inviano rapidamente la documentazione al comune richiedente.
Il terzo metodo è l’atto notarile che ha dei tempi più lunghi e dei costi decisamente più elevati, non entriamo nello specifico dei costi, ma dei tempi che si sono allungati anche di 6/8 giorni, secondo la disponibilità del notaio.
Perciò, se posso dare un consiglio, se qualcuno vi ha detto che va bene la scrittura olografa (il che è vero), fatela con la SO.CREM che costa poco ed è rapida esecutrice delle vostre volontà. Poi, è anche una garanzia, se i vostri familiari sono contrari alla vostra cremazione, o non avete parenti che possano firmare l’atto notorio, date una copia dei documenti SO.CREM alle pompe funebri e verrete tutelati.
Ottenuta l’autorizzazione si va al Crematorio presso il cimitero di Ravenna (noi Alfonsinesi siamo indirizzati lì), dopo qualche giorno si può procedere al ritiro. (La data, normalmente, viene comunicata alla consegna del feretro).
A questo punto, cosa facciamo con le ceneri? Ci sono tre opzioni che vanno decise al momento della firma dell’atto notorio per la cremazione: 1° sepoltura (tumulazione) al cimitero, 2° affidamento in abitazione, 3° dispersione, sì, perché, noi vogliamo decidere della nostra sorte, perciò abbiamo molto da scegliere.
La tumulazione. A livello di documentazione, è la più semplice, si decide in quale loculo mettere l’urna e, una volta organizzato il cimitero si procede, nei cimiteri c’è anche il cinerario comune ove viene deposta l’urna, ci sono dei cimiteri, (il nostro non ancora) che sono attrezzati anche per l’inumazione dell’urna, l’autorizzazione è come la tumulazione.
Affidamento. Alla compilazione dell’atto notorio, normalmente, va compilata anche la richiesta di affidamento, indicando il nome, cognome, indirizzo e grado di parentela dell’affidatario con il defunto. Avvenuta la cremazione, l’ufficio del crematorio manda un fax al comune di residenza dell’affidatario con il numero di protocollo della cremazione che procede con l’autorizzazione e l’affidatario può andare a prendere l’urna e portarsela a casa. L’urna poi, va custodita come si deve, deve rimanere nella casa assegnata, saltuariamente, potrebbero avvenire dei controlli (fino ad ora non mi risulta ci siano stati) dagli enti preposti.
Dispersione. Può avvenire all’interno dei cimiteri, o in natura nelle aree pubbliche (mare, fiumi, laghi, montagne) dove non è vietato ( sono vietati i seguenti luoghi: vicino ai ponti, all’interno dei centri abitati, lungo le linee dei natanti, zone cementificate, ove ci siano culture) e, nelle aree private ove occorre l’autorizzazione del proprietario.
Il procedimento è analogo all’affidamento, fatta la cremazione, normalmente, l’ufficio del crematorio manda il verbale con il protocollo al comune dove è avvenuto il decesso che autorizza la dispersione. Al comune dovrà tornare il verbale dell’avvenuta operazione.

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